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Trail running per i bambini: come funziona?

Il dottor Rudy Malberti ci racconta tutto quello che bisogna sapere sul tema

Alice Dell'Omo Scritto il
da Alice Dell'Omo

In questo periodo si vedono sempre più ragazzini che corrono sui sentieri. Se da un lato siamo consapevoli che la corsa essendo un movimento naturale e innato non può che giovare ai più piccoli, dall’altro possono subentrare preoccupazioni legate alla possibilità di infortuni e di lesioni.

L’entusiasmo e l’energia dei bambini sono ingredienti fondamentali per il mondo della corsa e del trail running. Mentre i giochi digitali e gli schermi possono attirare i più piccoli, sempre più genitori stanno incoraggiando i loro figli a calzare le scarpe da ginnastica e a esplorare i sentieri. Questa tendenza riflette una crescente consapevolezza dei benefici fisici e mentali che l’attività fisica all’aria aperta può offrire ai giovani.

Sicuramente la corsa, con la sua semplicità e la sua accessibilità, si presta perfettamente all’inclusione dei bambini di tutte le età. Non c’è bisogno di attrezzature costose o di campi da gioco strutturati; basta uno spazio aperto e la voglia di muoversi. Inoltre, il trail running offre un’opportunità unica per i bambini di connettersi con la natura, esplorando sentieri boschivi, colline ondulate e panorami mozzafiato.

Ma per sciogliere i nodi più difficili sull’argomento abbiamo intervistato un medico, super appassionato della materia: Rudy Malberti.

Il dottor Rudy Malberti è Medico chirurgo, specializzato in Ortopedia e Traumatologia, Biologia e medicina dello sport e patologie legate alla pratica sportiva.

Il dottor Malberti con il gruppo sportivo Selvadec (crediti: Roberto Mandelli)

Intervista

Da che età si può iniziare a praticare?

“In genere da Noi (presso il gruppo sportivo che il dottore segue, nda) bambini di 11 anni possono correre “garette” di 600-800 m.

Il problema soprattutto non sta nei km percorsi, ma nelle variabili che noi imponiamo ad un bambino, ad un figlio. La corsa deve essere vissuta come un momento di svago senza imposizione di tempi e km.

I bambini e bambine in Kenya corrono per andare a scuola, anche km,
ma si fermano, giocano, riposano e poi riprendono per arrivare a destinazione. Questo è l’adattamento esatto alla corsa-gioco”.

Foto di Wayne Lee-Sing su Unsplash
Meglio lo sterrato o l’asfalto?

Il bambino non ha problemi se correre su asfalto o sterrato, poiché la sua struttura con pochi kili da portarsi a spasso lo mette meno in pericolo di lesioni come fratture da stress ad esempio”.

Foto di Adam Winger su Unsplash
Quali sono le precauzioni e accortezze da adottare?

“Avendo cartilagini di accrescimento sarà importante non sovraffaticare la sua struttura muscolo-scheletrica oltremodo. Da qui l’importante di affidarsi ad allenatori Preparati e diplomati con esperienza. Per esempio per la questione asma allergica e/o patologie cardio-polmonari giovanili, è bene avere un “ok” dallo Specialista. Associo al discorso pediatrico le stesse controindicazioni per l’adulto. Le patologie più in agguato come per tutti i giovani in tutti gli Sport sono le cosiddette “Malattie osteocondrali con disturbo dell’ossificazione”: Malattia di Osgood-Schlatter, di Sever-Blanke, di Sinding-Larsen_Johansson, Legg-Calvè”.

Foto di Julia Raasch su Unsplash
Su che distanze può correre un bambino?

“Come già detto, a livello agonistico dagli 11 anni si possono correre distanze di 600/800 m e comunque a livello amatoriale-familiare non esiste un tetto al tempo e ai km da affrontare, mentre a livello agonistico Fidal, Fisky, c’è una regolamentazione a cui attenersi”.

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