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Scialpinismo al Passo Corna Busa: un’escursione tra boschi e panorami mozzafiato da Schilpario

Il Passo Corna Busa prende il nome dalla sua tipica rocca bucata, l'itinerario per raggiungerlo regala emozioni uniche per gli amanti dello scialpinismo.

Scritto il
da Martina Tremolada

Il Passo Corna Busa è una meta affascinante per gli amanti dello scialpinismo, situato nelle Prealpi Orobie, al confine tra le valli selvagge della Val di Scalve e i panorami aperti della Val Camonica. La sua caratteristica principale è una roccia forata che dona il nome al passo, offrendo uno spettacolo naturale unico e un punto di osservazione privilegiato sulle cime circostanti. Questo itinerario, vario e suggestivo, parte da Schilpario, borgo storico noto per le sue antiche tradizioni minerarie e per essere una meta apprezzata per gli sport invernali.

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Descrizione dell’itinerario di salita verso il Passo Corna Busa

Dal parcheggio di Schilpario, situato nei pressi degli impianti sciistici, si parte con un tratto iniziale lungo la piccola pista da sci, un’ottima occasione per riscaldare i muscoli prima di entrare nel cuore dell’escursione. Dopo poche centinaia di metri, si lascia la pista per addentrarsi nel bosco, seguendo una traccia (solitamente) ben battuta e piuttosto larga. L’ambiente, soprattutto dopo una nevicata fresca, è da fiaba: rami carichi di neve, silenzio assoluto e il solo scricchiolio degli sci sulla neve.

Dopo la salita dolce e regolare, il bosco si apre su un vasto pianoro dove sorge Malga Epolo (1.670 metri di altitudine), una tipica costruzione d’alpeggio che nei mesi invernali rimane sommersa dal manto nevoso. Qui ci si può concedere una pausa, ammirando il profilo del Pizzo Camino e delle cime che dominano la valle.

Il secondo pianoro con il Passo Corna Busa in lontananza.
Il secondo pianoro con il Passo Corna Busa in lontananza.

Si riparte verso Malga Alta di Voia, affrontando un tratto più ripido e tecnico. Nelle giornate più fredde, questa sezione può essere ghiacciata, rendendo consigliabile l’uso dei rampant e richiedendo una discreta confidenza con le inversioni. Lo sforzo viene ripagato dalla vista spettacolare che si apre mentre si guadagna quota, con il paesaggio che si fa sempre più ampio e selvaggio.

Superata questa sezione impegnativa, si raggiunge un secondo pianoro, immerso nella quiete assoluta della montagna innevata. Da qui, l’ultima parte della salita conduce al Passo Corna Busa (2.008 metri di altitudine), un valico spettacolare con la sua caratteristica roccia bucata. Questo tratto finale, che si sviluppa lungo un passaggio di cresta abbastanza stretto, richiede prudenza, specialmente in presenza di neve dura o vento forte.

Discesa e varianti

La discesa avviene lungo la via di salita, offrendo la possibilità di scegliere traiettorie diverse in base alle condizioni della neve. Con neve farinosa, il bosco regala curve divertenti tra gli alberi, mentre i pianori superiori offrono spazio per godersi il meraviglioso panorama.

Panorama dalla cresta finale. PH Francesco Azzigana
Panorama dalla cresta finale. PH Francesco Azzigana

Indicazioni pratiche

L’uscita è adatta agli sci alpinisti con un minimo di esperienza su diversi tipi di pendii. Nelle parti più ripide richiede attenzione e un sufficiente stato di allenamento.
L’attrezzatura necessaria, oltre a sci, pelli e scarponi adatti, include anche il kit APS che garantisce di godersi l’uscita in tutta sicurezza. Se le condizioni del manto nevoso lo richiedono, è bene avere nello zaino anche i rampant (di cui abbiamo parlato qui) da usare nei tratti più ripidi e ghiacciati.
Il periodo perfetto per affrontare la salita alla Corna Busa è tra gennaio e marzo, avendo sempre cura di controllare il bollettino valanghe e le condizioni della neve prima di mettersi in cammino.

Questa escursione offre un’esperienza indimenticabile tra boschi incantati, panorami mozzafiato e il fascino del Passo Corna Busa. Un percorso che combina tecnica, impegno e bellezza naturale, perfetto per chi cerca un’avventura scialpinistica autentica nelle Prealpi Orobie.

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