La Federazione Internazionale Sci e Snowboard (FIS) ha pubblicato il FIS Impact Report 2024/25, documento chiave che fotografa il percorso di sostenibilità intrapreso dall’organizzazione. Il report illustra risultati importanti come la quantificazione dettagliata delle emissioni di CO2, l’introduzione di strumenti innovativi come il FIS CO2 Calculator e partnership scientifiche con enti come la World Meteorological Organization (WMO) e l’Agenzia Spaziale Europea (ESA).

Gli obiettivi fissati sono ambiziosi: ridurre del 50% le emissioni entro il 2030 e raggiungere la neutralità carbonica entro il 2040, in linea con gli accordi internazionali sul clima. Non solo ambiente, il report copre temi sociali e di governance, con iniziative per aumentare la partecipazione femminile, includere atleti rifugiati e garantire la tutela degli atleti contro abusi e molestie.
I punti di forza del report
- Dati numerici chiari e trasparenti: FIS Impact Report ha misurato con precisione l’impronta ambientale diretta e indiretta, mettendo nero su bianco numeri finora poco dettagliati nel mondo dello sci.
- Strumenti e formazione: grazie al CO2 Calculator e ai corsi di formazione, gli organizzatori e le federazioni nazionali hanno a disposizione gli strumenti per agire concretamente.
- Collaborazioni di alto profilo: il coinvolgimento di WMO, ESA, Deloitte e altri conferisce peso scientifico e credibilità.
- Approccio olistico: l’attenzione non è solo all’ambiente ma anche a inclusione, diritti umani e benessere degli atleti.

Le criticità e il rischio greenwashing
Nonostante i passi avanti, emergono alcune criticità importanti:
- Emissioni spettatori fuori controllo: il trasporto del pubblico genera circa 465.000 tCO2e, gran parte dell’impatto totale, ma le soluzioni concrete per mitigarlo sono ancora solo progetti pilota o rinviati.
- Supply chain poco trasparente: il report non approfondisce gli impatti ambientali e sociali lungo tutta la filiera produttiva, una lacuna significativa.
- Ritardi nelle iniziative chiave: alcune attività di formazione avanzata, accessibilità e tutela ambientale sono ancora in fase di sviluppo o posticipate.
- Comunicazione a rischio autoreferenzialità: sebbene FIS abbia una guida anti-greenwashing, l’abbondanza di webinar, guide e iniziative digitali rischia di diventare “vetrina” senza tradursi in risultati concreti.
Cosa significa tutto questo per noi appassionati di sci?
La montagna e lo sci sono territori fragili, che dipendono da un ambiente sano e da comunità consapevoli. FIS Impact Report rappresenta un segnale positivo, ma come sciatori dobbiamo continuare a chiedere:
- Trasparenza totale e indipendente nella misurazione dell’impatto ambientale
- Azioni efficaci e misurabili per ridurre viaggi e consumi impattanti
- Maggiore responsabilità su filiera e materiali
- Coinvolgimento reale di atleti e appassionati nella sostenibilità quotidiana

Mikaela Shiffrin: “Lo sci ha bisogno di un reset” – un punto di vista umano e autentico
La leggenda dello sci Mikaela Shiffrin, fresca di 100 vittorie in Coppa del Mondo, ha recentemente ribadito in un’intervista l’esigenza di un reset profondo nello sport, che vada oltre la sola sostenibilità ambientale. Per lei, infatti, è fondamentale mettere al centro il benessere degli atleti, la salute mentale, l’integrità e l’autenticità dello sport.
Le parole di Shiffrin sono uno stimolo importante per chi, come FIS, sta lavorando su target ambientali: non si può parlare di futuro sostenibile dello sci se non si considera la dimensione umana e sociale di chi lo pratica. Lo sport deve essere inclusivo, equo e rispettoso, non solo “green” per apparire allineato alle mode.
In conclusione
Il FIS Impact Report 2024/25 segna un passo importante nel cammino verso la sostenibilità, con dati solidi e una strategia chiara. Tuttavia, per evitare il rischio di greenwashing, serve trasformare buone intenzioni e strumenti in risultati concreti e misurabili.
Noi appassionati dobbiamo mantenere alta la vigilanza e pretendere un impegno vero su tutti i fronti: ambiente, inclusione, tutela e rispetto dello sport e degli atleti.
Solo così lo sci potrà affrontare le sfide del futuro, preservando la montagna e il suo spirito autentico per le generazioni a venire.