Alta Valcamonica Gravel è un giro da percorrere con la bici gravel, a tratti impegnativo sia dal punto di vista tecnico sia da quello fisico, che permette di ammirare la bellezza della natura alpina dell’alta Valcamonica. Si percorreranno la Ciclovia Karolingia, la ciclovia dell’Oglio e la Via Valeriana.

Dati del percorso
Quota massima: 1760 m
Lunghezza: 47 km
Dislivello: 1400 m
Tipo di superficie: 43% su superfici asfaltate, 57% su sterrato
Copertoni consigliati per affrontare questo percorso: larghezza di almeno 35 mm (ideale 40 mm), battistrada con tasselli fitti non eccessivamente profondi, copertura piuttosto morbida (per approfondire l’argomento copertoni: https://outdoortest.it/come-scegliere-i-copertoni-gravel/)
Scarica la traccia GPX del percorso Alta Valcamonica Gravel: ODT Valcamonica Gravel
Il percorso
Il percorso comincia dal parcheggio di Via del Piano, di fronte al Centro Eventi Adamello, a Vezza d’Oglio (BS).
Da qui si risale ripidamente la strada asfaltata per portarsi verso il centro del paese di Vezza d’Oglio, precisamente alla piazza della chiesa, da cui ha inizio la strada asfaltata che risale alla frazione Grano.

Giunti al termine di questa frazione, ci si trova davanti un ripido muro di ciottolato che, probabilmente, andrà affrontato spingendo la bici a mano (a meno che non si disponga di rapporti molto agili sulla propria bici gravel e di gambe ben allenate!). Si prosegue dritti su fondo sterrato, ignorando la deviazione sulla sinistra per Cormignano (strada ciottolata). Per un po’ la pendenza è più blanda, a parte qualche ripido e breve strappo dove di solito il fondo sterrato lascia spazio al ciottolato.

Dopo circa 5.5 km percorsi dall’inizio del giro, si scende a destra e si attraversa il ponte sul Torrente Val Grande.
Ci troviamo ora sulla Ciclovia Karolingia.

Il percorso della ciclovia Karolingia si ispira al celebre passaggio di Carlo Magno nel cuore delle Alpi. È un percorso che si snoda tra boschi, prati, terrazzamenti e antichi nuclei rurali. Il tracciato tocca diversi paesi dell’alta valle a mezza costa, da Monno fino a Ponte di Legno, e una serie di splendide chiesette.

Il sentiero prosegue largo e tendenzialmente pianeggiante, passando dalle belle baite di Gussano e Gussanino. Si deve poi seguire le indicazioni per la splendida chiesetta di San Clemente, che si raggiunge in breve e che merita sicuramente una sosta per scattare qualche fotografia.


Subito dopo la Chiesa di San Clemente, la mulattiera scende ripida passando tra stalle abbandonate: potrebbe essere necessario condurre la bici a mano, visto che il fondo è poco agevole e i sassi sono piuttosto grossi. Lo stesso discorso si ripresenta in altri 3-4 punti più avanti, dove la pendenza è notevole sia in salita che in discesa. Per sicurezza, meglio scendere dalla bici se non ci si sente abbastanza confidenti.
Dopo circa 10.5 km dall’inizio del giro, ci si trova di fronte ad un bivio: bisogna tenere la sinistra per salire verso il paese di Vione e non scendere verso destra (la strada, qui, porta a Stadolina, la frazione più bassa di Vione). Anche in questo caso, la salita è molto ripida su ciottolato ben compatto e potrebbe essere necessario spingere a mano la bici per un centinaio di metri.

Si prosegue su fondo sterrato con vari saliscendi, percorrendo un segmento chiamato “Strada delle Valucle”.

Si sbuca, così, a Vione in Via Tres: bisogna proseguire dritto in direzione Cané (la frazione più alta di Vione) e poi svoltare a destra verso il cimitero di Vione. Appena prima di raggiungerlo, si piega decisamente a sinistra e si scende per proseguire sulla Ciclovia Karolingia verso la Chiesa di Sant’Alessandro.
Si continua sempre verso Est su bella e pianeggiante sterrata, incontrando le frazioni di Temù denominate Molina e Lecanù. Qui si sale brevemente e si prosegue sempre su bella sterrata fino a Villa Dalegno, altra frazione di Temù.

Bisogna attraversare verso nord le ripide viuzze di Villa Dalegno in modo da seguire per un po’ l’itinerario per mountain bike n^11 chiamato “Stambec”. Dopo circa 18 km dall’inizio del giro, si ignora il bivio sulla sinistra (abbandonando l’itinerario Stambec) e si prosegue dritti verso Precasaglio, frazione di Ponte di Legno. La ciclovia è sempre sterrata con buon fondo.
Dopo essere scesi a Precasaglio, si incontra la Via Valle delle Messi e la si segue verso Nord fino a prendere la Strada Statale del Passo Gavia in prossimità del Ponte dei Buoi.
Si risale la SS del Passo Gavia per un paio di km, poi si gira a destra verso la frazione Pezzo, sempre su strada asfaltata.

Da Pezzo si raggiunge la splendida località Case di Viso (1800 m), su stretta strada asfaltata. Anche qui è d’obbligo una sosta ristoratrice per ammirare le meravigliose baite tipiche di questa località.

Volendo, si può risalire ancora fino all’area picnic posta a 1900 m, da cui si gode di uno splendido panorama.

Da qui parte la strada militare per il Rifugio Bozzi che, però, consigliamo di percorrere soltanto se si ha una mountain bike.

Da Case di Viso si imbocca la divertente strada sterrata chiamata “Tonalina”, che scende fino ad intercettare la SS42 per il Passo del Tonale su un tornante a quota circa 1500 m.
Si percorre in discesa la SS42 fino al tornante di Ponte di Legno dove sono presenti le indicazioni per la Val Sozzine: qui si gira a sinistra e si imbocca la Ciclovia dell’Oglio.
La Ciclovia dell’Oglio, proclamata nel 2019 la “ciclabile più bella d’Italia”, è frutto di anni di collaborazione tra Enti distribuiti lungo il corso del fiume Oglio. Si sviluppa per circa 280 km e attraversa da nord a sud il territorio lombardo incontrando le province di Brescia, Bergamo, Cremona e Mantova. Il percorso è per l’80% su asfalto e per il 20% su sterrato. La partenza è posta al Passo del Tonale (1884 m), mentre l’arrivo è posto a quota 21 metri, presso il Ponte di Barche a San Matteo delle Chiaviche.
Dalla Val Sozzine, la Ciclovia dell’Oglio procede inizialmente verso Nord-ovest seguendo il corso del Torrente Oglio-Narcanello.

Giunti in prossimità della partenza della cabinovia che da Ponte di Legno porta al Passo del Tonale, ci si lascia sulla sinistra la seggiovia Valbione e si risale il parcheggio degli hotel adiacenti, uno dei quali è l’Hotel Jolly.
Si prosegue per circa 500 m lungo la strada asfaltata che, in salita, conduce al laghetto di Valbione. Si prende, poi, la deviazione sulla destra, seguendo l’indicazione per la Val Varisöla.

Questa è una strada forestale (dal fondo sterrato) che procede tendenzialmente in discesa e che, verso la fine, attraversa l’ultimo muro della pista nera di Temù.


Una volta attraversata la pista nera, la strada ritorna asfaltata e ci si troverà sulla Via Valeriana.
Il Cammino della Via Valeriana è lungo 190 km ed è diviso in 12 tappe. Si sviluppa da Brescia e giunge a Edolo, dove si divide in due tronconi. Il primo troncone porta verso il Passo dell’Aprica, mentre l’altro, ossia quello di nostro interesse per il percorso gravel, arriva al Passo del Tonale.
Si scende ora a Temù, giungendo in Via Traviolo. Da qui si percorre il ponte sul Fiume Oglio e si imbocca nuovamente la Ciclovia dell’Oglio in direzione Vezza d’Oglio (direzione Est).

Il tratto che conduce fino a Vezza d’Oglio, inizio e destinazione di questo itinerario, è tutto asfaltato e procede generalmente in blanda discesa, eccetto che per qualche brevissimo strappo o risalita. Dal punto di vista tecnico e fisico, sarà un’occasione per rilassarsi e godersi il panorama fino al rientro all’auto.