A fare gli onori di casa, presso la sede DF Specialist di Barzanò la sera del 7 luglio, non ci sono impiegati, collaboratori o hostess. Sergio Longoni, 73 anni, l’inventore della grande distribuzione sportiva in Italia, l’uomo che dopo aver portato al successo il marchio personale lo ha venduto per affrontare un’altra sfida rinnovando ulteriormente il settore, ti accoglie, come sempre, di persona.
Dietro al banco dei rinfreschi in attesa che arrivi l’ospite della serata Simone Moro, Sergio stappa bottiglie di prosecco, offre da bere e si preoccupa che ci sia abbastanza da mangiare per tutti. Sembra di essere in un rifugio alpino, tra amici che condividono le stesse passioni, non in procinto di prendere parte a una conferenza stampa.
Simone è un ritardo, c’è traffico nell’operosa Brianza in questo tardo e caldo pomeriggio di luglio. Nonostante ciò il tema della serata che l’alpinista bergamasco tratterà promette un po’ di sollievo: Happy Winter “La felicità di andarsene al freddo”. Il riferimento al Nanga Parbat è evidente, l’ultima grandiosa impresa di Moro, una prima invernale a -50 gradi realizzata con l’alpinista altoatesina Tamara Lunger.
Sergio Longoni introduce la serata ricordando come l’amicizia con Simone sia nata 28 anni fa quando, sempre in cerca di nuovi “bagaj” (ragazzi) promettenti, alcuni collaboratori e amici gli segnalarono questo ragazzino di Bergamo, un po’ mingherlino forse, ma agile, svelto e molto determinato. Iniziò così, con un po’ di materiale marcato Longoni Sport, una sodalizio stretto, duraturo, trasformatosi poi in profonda amicizia.
“Ci si sente poco adesso – dice Longoni – ma quando mi chiama dalla vetta e dice <ciao Sergio, che fa un frècc che pìa…> mi fa un immenso piacere.
La conferenza stampa diventa presto un talk show di Simone Moro che parla a ruota libera non già delle vette, degli exploit, ma di quello che lui definisce la parte più interessante di ogni spedizione: il percorso. Non solo fisico, la strada, le mulattiere, i sentieri e le vie, ma anche e soprattuto mentale e spirituale. L’immersione nella natura, l’incontro con popolazioni diverse, usi e costumi profondamente differenti dai nostri, il rispetto dovuto all’ambiente che passa, nel “Simone pensiero” imprescindibilmente attraverso quello per l’uomo. Sostenibilità ambientale si, ma senza eccessi, fanatismi e preconcetti dogmatici.
La filosofia dell’alpinista lombardo, specialista delle invernali ad alta quota, spazia a tutto campo e ci restituisce l’immagine di un personaggio eclettico, curioso, un ricercatore critico ma disponibile e umile, cosa che non capita spesso di osservare nel mondo dell’alpinismo. Andrebbe avanti a parlare per ore, e gli argomenti di certo non gli mancherebbero, ma l’evento orchestrato da Pino Zamboni, braccio destro di Longoni, prevede lo spostamento al piazzale antistante il negozio DF Specialist di Bevera di Sirtori dove, alle 20 circa, di fronte a oltre 2000 spettatori impazienti, comincerà la serata con musica di intrattenimento in attesa che cali il buio e il racconto fotografico di Simone possa avere inizio.
Dopo aver firmato autografi nel backstage come una star, chiamato dal patron Longoni, Simone Moro sale sul palco tra gli applausi alle 20,40 e dopo qualche battuta da inizio al suo racconto parlando a braccio, nel suo modo schietto e genuino di uomo della montagna evoluto, divenuto negli anni interprete non solo di grandi imprese sportive, ma anche di un modello di comunicazione efficace e diretto.
Il pubblico affascinato assorbe ogni parola, ogni immagine, e piano piano, questa “felicità del freddo” trasmessa da Simone pervade ognuno dei presenti che per un’ora si ritrova a vivere, in tutta sicurezza, nel meraviglioso mondo di ghiaccio del Nanga Parbat.