Ci sono tanti modi per passare una notte in montagna: in rifugio, in tenda, oppure direttamente all’aperto. Quest’ultima pratica, conosciuta semplicemente come bivacco, è forse la meno conosciuta ma è sicuramente quella che ci avvicina di più all’ambiente che stiamo visitando, permettendoci di passare una notte letteralmente “sotto le stelle”. Vediamo allora cos’è bivaccare all’aperto, come si pratica e alcuni accorgimenti per renderlo un’esperienza unica.
Cosa si intende per bivaccare all’aperto
Con il termine “bivaccare” si intende dormire all’aperto semplicemente con un materassino e un sacco a pelo, e cioè senza tenda. Niente a che vedere con i bivacchi in muratura presenti sulle Alpi, quindi, o col bivacco inteso con la tenda. Fra tutti i modi che ci sono per passare una notte in montagna è forse quello meno conosciuto e praticato, soprattutto sulle nostre Alpi, dove i rifugi sono presenti in grandi quantità su tutto l’arco alpino.
Pro e contro del bivacco senza tenda
Ci sono ovviamente degli aspetti favorevoli al passare una notte all’aperto senza tenda, ma anche degli aspetti sfavorevoli.
Un vantaggio del bivacco è quello di richiedere meno attrezzatura, cosa che di conseguenza riduce il peso dello zaino ma anche i costi. Un bivacco, inoltre è più facile da preparare, e sarà più facile trovare un posto adatto per dormire. Le dimensioni di un sacco a pelo sono infatti inferiori a quelle di una tenda, e si adattano bene a quelle situazioni in cui gli spazi sono particolarmente ridotti. Ad esempio quando ci troviamo su una parete, a metà di una via oppure al suo inizio, oppure quando il terreno è roccioso e non è possibile crearsi uno spazio adeguato dove piantare la tenda. Altro vantaggio, forse più “romantico” che pratico, è quello di poter passare una notte letteralmente sotto le stelle, e godere di un tramonto e di un’alba incredibili (tempo permettendo!).
Per quanto riguarda gli svantaggi, invece, non avere una tenda sopra la testa da sicuramente meno protezione dalle intemperie. Farà più freddo e saremo più esposti a pioggia e vento. Inoltre, se pianifichiamo di passare la notte in un posto particolarmente affollato, avremo sicuramente meno privacy.
Attrezzatura necessaria
Il fascino del bivacco senza tenda sta proprio nel non richiedere troppa attrezzatura, rendendo questa attività accessibile e adatta a chiunque voglia ridurre il peso dello zaino. Qui di seguito ho elencato l’attrezzatura necessaria per passare una notte all’aperto, senza rinunciare troppo al comfort.
- Per prima cosa ci servirà un buon sacco a pelo. La temperatura e il comfort del sacco a pelo dipenderanno dalle condizioni atmosferiche e dal luogo in cui ci troviamo (leggi qui per saperne di più su come scegliere il sacco a pelo giusto!);
- Il materassino è altrettanto importante, ci aiuterà a stare più comodi e a isolarci dal terreno;
- Non fondamentale (anche questa volta dipende dal clima) ma molto utile potrebbe essere un sacco bivacco, ovvero una copertura impermeabile per il nostro sacco a pelo. Consigliato per climi particolarmente piovosi, in quanto ci aiuterà a mantenere asciutto il sacco a pelo, oltre a proteggerci dal vento. Ce ne sono di diversi tipi, ovviamente, ma un sacco bivacco di buona qualità sarà anche traspirante, evitando l’eccessiva formazione di condensa all’interno (funziona con lo stesso principio di una giacca impermeabile);
- In caso di pioggia potrebbe essere comodo usare anche un tarp, ovvero un telo montato tra due alberi o grazie ai bastoncini, che vada a coprire la nostra zona letto proteggendola dalle intemperie;
- Tutto il necessario per cucinare, e quindi fornelletto, gas, pentole, ecc.;
- Qualsiasi altra cosa che porteremmo con noi per una notte in tenda, come ad esempio una lampada frontale, un caricabatterie portatile, vestiti sufficienti per stare al caldo, ecc.
Consigli per scegliere il posto migliore
Il segreto di una buona notte in montagna sta anche nel scegliere il posto più adatto per il nostro bivacco. Partiamo col parlare di dove si può e non si può bivaccare. Il bivacco, inteso sia con che senza tenda, è tendenzialmente tollerato se si tratta di brevi periodi, ovvero dal tramonto all’alba (altrimenti si parlerebbe di campeggio, cioè quando montiamo la tenda e la lasciamo nello stesso posto per diversi giorni, e questo tende a non essere permesso. Ne abbiamo parlato in questo articolo). È utile, comunque rispettare alcune semplici linee guida, per poter dormire in tranquillità e per rendere il nostro bivacco comodo.
Per quanto riguarda la scelta del luogo dove bivaccare, è sempre consigliato posizionarsi lontano da sentieri, strade, abitazioni e altri tipi di proprietà privata, sia per non disturbare gli altri che per non essere disturbati durante la notte. È consigliabile trovare uno spiazzo piano, magari vicino a una fonte d’acqua (ma non troppo, per evitare l’umidità!), riparato dal vento e ancora meglio se con una bella vista.
Durante la notte, tenere gli oggetti elettronici dentro al sacco a pelo eviterà di farli raffreddare e quindi scaricare, soprattutto con temperature particolarmente basse. Per quanto riguarda il cibo, invece, è sempre bene tenerlo fuori dalla portata degli animali, se ce ne sono nella zona.
Gli ultimi due consigli, validi per qualsiasi tipo di attività in montagna, sono di controllare il meteo prima di partire e adeguare la nostra attività a seconda delle condizioni, e di non lasciarci dietro nessun segno del nostro passaggio (portiamo i rifiuti a valle!).
Ecco quindi alcuni consigli per bivaccare in montagna senza tenda. È il modo più semplice di dormire in montagna, il più minimalista, ma non per questo necessariamente scomodo. Ci da la possibilità di viaggiare leggeri e poter godere al massimo dell’ambiente in cui ci troviamo. Cosa aspetti a provarlo?